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Viaggio in Atlantico di un navigatore solitario
Senza partire non s’arriva, e ogni traguardo si raggiunge con i primi piccoli passi.
Questa frase del navigatore solitario Manfred Marktel racchiude in poche, sintetiche parole gran parte della sua filosofia di vita e di viaggio e ci trasmette un prezioso messaggio.
Nel suo libro Sono arrivati 600 anni prima di me, ora pubblicato in nuova edizione da Il Frangente, l’autore racconta con lineare semplicità una sua lunga rotta atlantica intrapresa anche nello spirito di verificare effettivamente se i cinesi fossero arrivati ai Caraibi prima di Colombo. Se pure intrigante, non è tuttavia questo il tema centrale del libro, nel quale troviamo invece precise annotazioni nautiche, descrizioni della semplice quotidianità della vita di un navigatore solitario, che restituiscono con vividezza reali ritmi di vita quasi tranquillamente domestici.
Tra un resoconto di navigazione e gustosi racconti di incontri fatti in viaggio, l’autore inserisce riflessioni sul suo stile di navigazione e di vita, che delineano molto bene il suo carattere, ma indicano anche una strada per realizzare i propri sogni. In definitiva, l’autore ci vuole dire che le navigazioni di cui racconta sono alla portata di chiunque ne abbia una chiara consapevolezza e non sono riservate a persone speciali o eccezionalmente dotate.
Per volontà dell’Autore e dell’Editore i proventi derivati dalla vendita di questo libro saranno devoluti al Comitato Ricerca contro le Leucemie Onlus: www.ricercacontroleucemie.org
Nato durante la Seconda guerra mondiale e cresciuto sui laghi austriaci, dopo il periodo universitario in Germania si è trasferito in Italia, dove ha percorso una solida carriera industriale ricoprendo incarichi professionali di grande soddisfazione. Già nel 1972 acquistò il primo Maus, un Alpa 9. Nel 1996, cioè dopo altre tre barche in vetroresina, è arrivato il Maus di 11 metri, progetto Van de Stadt, costruito in acciaio dal cantiere olandese Cumulant. Con questa barca tranquilla, ma robusta, ha navigato per oltre 100.000 miglia. In solitario ha traversato tredici volte l’Atlantico, cinque volte l’equatore e ha fatto oltre 12.000 miglia nel profondo Sud, nei Quaranta Ruggenti e Cinquanta Urlanti. In questi ultimi undici anni ha visitato molte isole del Nord Atlantico e quasi tutte quelle del Sud Atlantico. Trindade e Martim Vaz, Falkland, South Georgia, Tristan da Cunha, Sant’Elena e Ascension sono rimaste nella scia del Maus, ma per Manfred la cosa più importante è sempre stato che il viaggio stesso diventasse la meta. Ha sempre alternato lunghi periodi in mare con più brevi a terra, fino a quando, quattro anni or sono, venne bloccato da un’insidiosa malattia contro cui lottò tenendo fissamente la rotta sul suo obiettivo: la guarigione e il ritorno in mare. Ma il 19 settembre 2014 un’onda insormontabile ha interrotto la sua navigazione terrena.
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