«Dopo aver navigato a vela nel Mediterraneo per vent'anni, il rapporto con questo mare è molto diverso dal primo contatto. Non diciamo che questo tempo basti a conoscerlo bene; si riesce però ad avere un'idea dei suoi pregi e dei suoi difetti.»

Poco dopo la Seconda guerra mondiale, Schildt e la moglie, partiti dalla Svezia, attraversata da nord a sud tutta la Francia per fiumi e canali, giungono, a bordo della Daphne, nel Mediterraneo. Era qualcosa di più di una vacanza, era un modo per ritrovare, dopo l’atroce conflitto, un senso alla vita.

In queste pagine l’Autore riepiloga i momenti più significativi dei suoi viaggi nel Mediterraneo e anticipa in tutta la sua drammatica dimensione e attualità il problema del degrado ambientale e delle condizioni di vita e la difficoltà per trovare uno spazio in cui l’individuo possa avere un minimo di semplicità, di genuinità e di libertà.