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Intervista di Antoine Le Seguillon
Nel gennaio del 1995, tutta la Francia era con il fiato sospeso. Nell'Oceano Indiano, Isabelle Autissier si era appena rovesciata. Obbligata per cause di forza maggiore ad abbandonare la sua barca, era stata miracolosamente salvata da una nave della marina australiana. Nonostante tutto, appena rietrata in Francia, la navigatrice aveva deciso di riprendere il mare e di essere la prima donna ad allinearsi alla partenza del Vendée Globe, la regata intorno al mondo in solitario e senza scali, che partirà nel novembre del 1996. Una scommessa motivata, come otto anni prima, dalla sua voglia irresistibile di regatare sugli oceani. Dalla Mini-Transat, alla regata in solitario del "Figaro", dai giri del mondo al record New York-San Francisco, Isabelle Autissier ha tracciato una lunga scia su tutti i mari del pianeta. Ha raccontato tutte le avventure che ha vissuto in questo libro, un'opera autobiografica scritta in collaborazione con Antoine Le Seguillon, giornalista dell' "Équipe", che l'ha seguita fin dai suoi primi bordi.Questo racconto accattivante, sovente sorprendente, talvolta serio, è ricco di confidenze sulla sua famiglia, sulla sua vita quotidiana a terra e sulle sue grandi preoccupazioni: la conservazione dell'ambiente che la circonda, così caro a tutti i marinai, ma anche la difficile ricerca di uno sponsor per il grande progetto futuro. Insignita del titolo supremo di World Sailor of the Year Isabelle Autissier viene qui presentata sotto il suo duplice aspetto, il più appassionante: quello di marinaio di successo e quello di donna.
Nata a Parigi il 18 ottobre 1956, ha scoperto la vela in Gran Bretagna all'età di 6 anni.
Nel 1978, ha pubblicato all'Ecole Nationale Supérieure Agronomique de Rennes con una laurea in ingegneria agricola. Nel 1980, si svolge a favore della ricerca sulle CORPECUM aragoste e grandi crostacei. Questa attività di ricerca si estende a nome di IFREMER, a La Rochelle sulle attività di pesca del Golfo di Biscaglia. Dal 1984 al 1990 ha insegnato presso la scuola marittima e l'acquacoltura di La Rochelle.
Nel 1991 ha fondato con Christophe Auguin, Alain Gautier e associazione Jean-Luc Van Den Heede IMOCA, per raggruppare gli skipper dei 60 monoscafi piede. Lo stesso anno è arrivata settima nel BOC Challenge a raggiungere l'impresa di essere la prima donna a fare un giro del mondo. È questo successo che l'ha portata a lasciare l'insegnamento per dedicarsi completamente al mare. Nel 1994, la sua Ecureuil Poitou-Charentes disalberato è stato distrutto da un'onda in Australia meridionale. Al suo ritorno, la sua nuova notorietà gli permette di ottenere il sostegno della PRB attività Vandea ( "Building rivestimenti prodotti") e lanciare la costruzione di un nuovo 60 pieds4. Ha poi fatto appello all'architetto Jean-Marie Finot e Marc Pinta produttore a sviluppare il primo Open 60 con chiglia basculante.
Nel 1999, durante la regata in solitario intorno al mondo Around Alone (ex BOC Challenge) si è capovolta. Lo skipper italiano Giovanni Soldini verrà in suo aiuto. Questo è probabilmente l'incidente che fece prendere la decisione di abbandonare le gare da solista. Continua comunque in alcune gare con equipaggio.
Isabelle Autissier diventa anche una scrittrice pubblicando diverse pubblicazioni.
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