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Questo non è L’arte e la scienza delle vele dei vostri genitori, scritto da Tom Whidden e Michael Levitt e pubblicato nel 1990. Venticinque anni possono fare una grande differenza! Oggi esistono vele realizzate in un unico pannello, modellate sopra stampi tridimensionali, nell’esatta forma definitiva che assumeranno nel vento. I piani velici delle barche, sia da regata che da crociera, si sono radicalmente evoluti verso armi frazionati, rande square-top e fiocchi non sovrapposti.
Si parte dalla storia della veleria moderna con Ted Hood e Lowell North, l’artista e lo scienziato, e si giunge ad affrontare la questione della circolazione, come nella prima edizione, ma passando per una strada diversa: tentando, per la prima volta in assoluto, una quantificazione dei suoi effetti. Perché e dove il vento, interagendo con un piano velico, accelera o rallenta. La teoria della circolazione è nota agli studiosi di aerodinamica da almeno un secolo ed è argomento di discussione tra i velisti dal 1973, quando il compianto Arvel Gentry presentò al mondo della nautica le sue teorie. Gentry era ingegnere aerodinamico alla Boeing durante la settimana e velista nei weekend. E le teorie secondo cui un aeroplano può volare contrastavano con quelle secondo le quali una barca può risalire il vento.
Whidden e Levitt utilizzano spiegazioni come la circolazione per rispondere a diverse domande:
– Perché gli armi frazionati, le rande square-top e i fiocchi non sovrapposti hanno finito per predominare.
– Come e perché lo svergolamento della balumina può rivelarsi il migliore alleato del trimmer.
– Perché il progettista navale posiziona albero, chiglia e timone in modo tale da generare una tendenza orziera.
– Perché la “safe-leeward position” è vantaggiosa rispetto a tutta la flotta degli avversari.
– Perché il miracolo della bolina non consiste nel fatto che ci sia così tanta portanza quanto così poca resistenza.
È presente un’analisi approfondita delle meraviglie dell’uso dei materiali nella fabbricazione delle vele, non già solo dei materiali stessi. Gli ultimi tre capitoli costituiscono poi una guida all’utilizzo di rande, vele di prua e spinnaker che permetterà sicuramente ai lettori di ottenere le migliori prestazioni dalle loro barche.
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