Ventitré anni in barca a vela, nei tropici
Sono andato per mare per la prima volta a sedici anni su un’inusuale piroga a bilanciere, e non ho mai smesso.
Ho navigato sulle barche più disparate: trimarani, monoscafi ad armo aurico, catamarani, IOR e classici a chiglia lunga. Il piacere dello studio teorico delle imbarcazioni si accompagnava al richiamo di un ancoraggio che non fosse solo un luogo geografico ma soprattutto il simbolo di un diverso stile di vita, sempre più difficile da definire, da comunicare e soprattutto da condividere.
Poi il fondamentale incontro con una compagna per la vita, che è riuscita a mettere i suoi sogni dentro ai miei, e la decisione di lasciare i rispettivi lavori, partire alla ricerca di qualcosa, senza un programma né una scadenza. Forse per sempre.
Nessuna impresa velica, nessuna avventura straordinaria. Solo la nostra vita, vento, colori, mare
Nato a Roma nel 1960, Paolo Sorano inizia da adolescente a muoversi tra vele, cime e imbarcazioni. Nasce così una passione per le barche a vela che, a cavallo tra gli anni ’70 e ’80, comincia a diventare anche una professione. I primi denari guadagnati verranno proprio dai trasferimenti – prima come mozzo, poi come marinaio e infine come comandante – dei più disparati velieri. Poi tante crociere ai quattro angoli del Mediterraneo negli spazi vuoti concessi dal lavoro a terra, necessario ma mai amato, ma finalmente con una barca propria sotto i piedi.
Nel 1995, con la sua compagna Alessandra, decide infine di lasciare il lavoro e partire verso i tropici e una vita diversa.
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