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«L'8 settembre…vedendo le Grandi Navi muoversi da quegli ormeggi dove erano rimaste inattive per tanti mesi, credevamo soltanto che la Flotta si preparasse alla battaglia…Se poi oggi si comprendono tante cose…l'8 settembre noi non abbiamo capito nulla né potevamo ammettere che il passaggio al nemico potesse essere la via giusta da seguire.»
Dal Rapporto di Riccardo Imperiali comandante della torpediniera Pegaso
Gli autori, comandanti in servizio attivo, si propongono di fornire al lettore nuovi temi di riflessione sulla storia della marina italiana, un mondo a sé, su cui si sono consolidati molti luoghi comuni. Per comprendere il comportamento della flotta italiana l'8 settembre 1943 occorre chiedersi qual era la vera funzione delle forze navali da battaglia, e a cosa servivano le moderne corazzate. Sulla base di fonti e testimonianze in parte inedite, reperite in Italia e all'estero, viene messa in luce l'esistenza della dissonanza tra ragion di Stato ed etica militare, di una spaccatura tra i vertici e i comandanti a bordo, isolati sulle proprie navi che porterà a una serie di drammi e tragedie individuali, soltanto sussurrati, tra cui il suicidio del comandante Carlo Fecia di Cossato.
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